Ordine N.227
La rapida ritirata dell'Armata Rossa nel sud costrinse Stalin a ricorrere a misure straordinarie. Il 28 luglio 1942 Stalin firmò il suo famigerato decreto N.227, che non fu pubblicato sui mass media ma letto ad alta voce da ogni unità militare.
In questo documento, che divenne noto come non un passo indietro!, Stalin ammise la terribile verità: l'URSS non aveva più alcun vantaggio sulla Germania. Il paese non aveva né la forza lavoro né il pane, e ogni ulteriore ritirata avrebbe significato la distruzione di se stessi e della propria patria. Per la prima volta dall'inizio della guerra, l'esercito fu duramente criticato: l'Ordine affermò che il popolo dell'Unione Sovietica stava perdendo la fede nell'Armata Rossa, che, di fatto, aveva ceduto il popolo al nemico ad ogni ritirata.
Stalin difinì la mancanza di ordine e disciplina come il problema principale che impedette all'esercito sovietico di respingere gli occupanti. Disse che in questo senso i comandanti dell'Armata Rossa avrebbero potuto imparare dai loro nemici e seguire il loro esempio.
L'ordine prescriveva una serie di misure severe progettate per fermare la ritirata non autorizzata dell'Armata Rossa e l'abbandono di massa del fronte. Speciali unità di barriera sarebbero state posizionate nella parte posteriore delle truppe, assegnate a sparare a tutti i disertori e i codardi sul posto. I militari che avessero commesso reati disciplinari per viltà o instabilità avrebbero dovuto riscattarsi prestando servizio nei battaglioni penali e nei reparti assegnati ai settori più duri del fronte.
Molti veterani credono che, per quanto duro, l'Ordine N.227 abbia salvato il paese. Il popolo e l'esercito dell'URSS, dopo aver messo insieme tutte le loro forze, riuscirono prima a fermare e poi a respingere il nemico.