I tiratori scelti
L'Armata Rossa entrò nella Seconda Guerra Mondiale con un numero significativo di tiratori scelti ben formati ed addestrati. Fu anche in quell’epoca che emerse una prima dottrina d’impiego, che contraddistingueva due specifiche categorie di “snaypery”: quelli appartenenti alla RVGK (Rezerva Verkhovnogo Glavnogo Komandovaniya), ovvero la Riserva dell’Alto Comando Supremo, e quelli inseriti organicamente nei reggimenti/battaglioni di fanteria. Nonostante questa distinzione non c’è comunque nulla in comune tra la dicotomia russa e quella utilizzata negli eserciti moderni occidentali per contraddistinguere lo sniper о scout sniper (tiratore di precisione) dal designated marksman (tiratore scelto).
I tiratori scelti della RVGK erano raggruppati in brigate, di cui una era costituita solo da donne, articolate, ciascuna, in battaglioni, compagnie e plotoni, i quali potevano essere schierati in determinati settori del fronte (si tratta di un tipo di organizzazione che non è mai stato utilizzato negli eserciti occidentali). I reparti di fanteria invece disponevano di propri tiratori scelti о “snayper”, inseriti nei plotoni di arma base, due per ogni plotone per la precisione (organico standard), ovvero 18 in ogni battaglione. I tiratori scelti dei reparti standard di fanteria erano di sesso sia maschile che femminile: nel 1943 servivano infatti nell’Armata Rossa come tiratore scelto circa 2.000 donne, di cui oltre i 2/3 furono uccise in combattimento. Una di queste, Ludmila Mikhaìlovna Pavlitchenkova, che prestò servizio presso il 542 Reggimento fucilieri, fu accreditata di 309 vittorie, ovvero di 309 nemici uccisi in combattimento, tra cui 36 tiratori scelti.
Nell’Armata Rossa i tiratori scelti operavano allora in binomio; ogni elemento armato di Mosin-Nagant 1891/1930 in 7,62 x 53 mm R (vedi la pagina Gli armamenti), corredato di ottica PU 3,5x22 о PM, e di SMG tipo PPSh-41 in 7,62x25 mm (vedi la pagina Gli armamenti) per l’autodifesa. Pur essendo pesanti da portare, con il loro relativo munizionamento, queste armi, in compenso offrivano al binomio una notevole potenza di fuoco in caso di contatto diretto con il nemico. Il fatto di dotare l’osservatore - о spotter - con lo stesso tipo di armamento dello sniper/tiratore scelto permetteva di duplicare immediatamente il tiro se quest’ultimo mancava il bersaglio. Per la cronaca un binomio famoso, costituito da due donne, Natalia Venediktovna Kovchova e Maria Semionovna Polinovna, in forza al 528a Reggimento Fucilieri, fu accreditato di 300 vittorie (il 12 agosto 1942, ferite ed accerchiate dal nemico nel settore di Novgorod, entrambe si suicidarono con una bomba a mano).
Tra il 1943 ed il 1945 il numero di tiratori scelti in forza all'Armata Rossa aumentò in modo significativo. Nel frattempo i reparti di fanteria, equipaggiati di Mosin-Nagant, avevano ricevuto in grande quantità pistole mitragliatrici PPSh-41 e PPS-43, la cui portata pratica non superava i 150-200 m, obbligando quindi i comandanti dei reparti ad utilizzare i propri tiratori scelti per impegnare bersagli a più lunga distanza. Quest’ultimi svolgevano infatti lo stesso compito degli odierni designated marksmen dei reparti di fanteria occidentali, mentre quelli in forza alla RVGK erano più vicini, per dottrina d’impiego, ai moderni scout sniper. Tanto per concludere il capitolo della Grande Guerra Patriottica ricordiamo che il tiratore scelto о sniper russo accreditato del più alto numero di vittorie non è Vasilij Grigorevic Zaytsev, in forza al 22 Battaglione, 1047esimo Reggimento Fucilieri della 284a Divisione Fucilieri (62a Armata), diventato famoso in tutto il mondo con il film "Il nemico alle porte" di Jean-Jacques Annaud, accreditato complessivamente di 400 vittorie, di cui 242 durante la sola battaglia di Stalingrado (luglio 1942-febbraio 1943) ma Mikhail llyich Surkov del 12 Battaglione, 392 Reggimento Fucilieri della 4a Divisione di Fanteria, al quale è stata attribuita, da fonti sovietiche, l’uccisione di 702 soldati nemici. Anche se si tratta probabilmente di un numero un tantino gonfiato dalla propaganda sovietica per controbilanciare le oltre 500 vittorie confermate dello sniper finlandese Sino Hàyhà durante la Guerra d’inverno del 1939-1940, sono comunque non pochi gli sniper russi ad essere stati accreditati di oltre 400 vittorie durante la Seconda Guerra Mondiale.
I migliori sniper dell’Armata Rossa sul fronte orientale 1941 -1945
Gli sniper sovietici sono quelli che hanno totalizzato il numero più importante di nemici uccisi in combattimento durante la Seconda Guerra Mondiale. Oltre a Mikhail llyich Surkov della 4a Divisione di Fanteria, molti altri sniper dell’Armata Rossa sono stati accreditati di oltre 400 vittorie. Tra questi:
- Vladimir Gavrilovic Salbiev, 71a Divisione Fucilieri della Guardia, 602 vittorie.
- Vassily Pavlovitc Kvachantiradze, 259e Reggimento di Fanteria, 534 vittorie.
- Ahat Abdulhakovic Ahmetianov, 2602 Reggimento Fucilieri, 502 vittorie.
- Ivan Mikha'ilovic Sidorenko, 11222 Reggimento Fucilieri, 500 vittorie.
- Nikolai lakovlevic llyin, 502 Reggimento Fucilieri della Guardia, 494 vittorie.
- Ivan Mikhailovic Kulbertinov, 7- Reggimento Paracadutisti della Guardia, 487 vittorie.
- Vladimir Nikolaievic Pshelintsev, 112 Reggimento fucilieri, 456 vittorie,
- Piotr Alexeievic Gontsharov, 442 Reggimento Fucilieri della Guardia, 441 vittorie.
- Mikhail Ivanovic Budenkov, 592 Reggimento Fucilieri della Guardia, 437 vittorie.
- Fiodor Matvéievitch Okhlopkov, 2592 Reggimento Fucilieri della Guardia, 429 vittorie.
- Fiodor Trofimovic Dyashenko, 187esimo Reggimento Fucilieri della Guardia, 425 vittorie.
- Afanasiy lemelianovich Gordienko, 136a Divisione Fucilieri della Guardia, 425 vittorie.
- Vassili Ivanovic Golosov, 812 Reggimento Fucilieri della Guardia, 422 vittorie.
- Stepan Vassilevic Petrenko, 592 Reggimento Fucilieri della Guardia, 422 vittorie.
- Nikolai Ivanovic Galushkine, 50a Divisione, 418 vittorie.
- Kuzma Danilovic Smolenskiy, 2592 Reggimento Fucilieri, 414 vittorie.
- Vasilij Grigorevic Zaytsev, 1047esimo Reggimento Fucilieri, 400 vittorie.
Tra le donne sniper dell’Armata Rossa il primato è detenuto invece da Ljudmyla Mychajlivna Pavlicenkova, che ha servito nel 542 Reggimento della 25a Divisione di Fanteria, con 309 vittorie, seguita da Liba Rugova (274), Yakateria Zuraova (155), Inna Semyonovna Mudretsova (143), Tatiana Igantovna Kostrynia (120) e Nina Petrova (107). Quest’ultima, che ha servito presso il 12 Battaglione di Fanteria, 2842 Reggimento della 86a Divisione di Fucilieri, è l’unica sniper donna ad aver ricevuto l’Ordine della Gloria di Primo Grado (soltanto a 4 donne è stata attribuita durante la Seconda Guerra Mondiale questa alta onorificenza militare), mentre 6 di loro hanno ricevuto il titolo di Eroe dell’unione Sovietica, che include l’Ordine di Lenin.
I tiratori scelti tedeschi
Sul fronte opposto gli sniper accreditati del maggior numero di vittorie confermate sono Matthaiis Hetzenauer e Josef “Sepp” Allerberger, che hanno entrambi prestato servizio nel 1442 Reggimento Cacciatori di Montagna (Gebirgsjàgerregiment 144) della 3a Divisione di Montagna (3. Gebirgs Division) della Wehrmacht, con rispettivamente 340 e 257 nemici uccisi in combattimento, e Bruno Sutkus, della 68a Divisione di Fanteria, accreditato di 209 vittorie confermate. Per la cronaca Matthaus Hetzenauer detiene, a quanto pare, il primato del tiro portato a segno alla maggior distanza durante la Seconda Guerra Mondiale, ovvero poco meno di 1.200 m con un Mauser Karabiner 98 K (vedi la pagina Gli armamenti) corredato di ottica Zielfernrohr modello 1941 о ZF41. Da notare che l’esistenza di Erwin Kònig о Heinz Thorvald, il cecchino tedesco ucciso da Vasily Zaytsev durante la battaglia di Stalingrado, è storicamente contestata. Perfino lo stesso Zaytsev, in un’intervista rilasciata nel 1960, disse di non essere mai stato a conoscenza di uno sniper tedesco mandato appositamente a Stalingrado per eliminarlo personalmente. Prima dell’inizio della guerra contro le potenze dell’Asse, durante il conflitto contro la Finlandia (30 novembre 1939-13 marzo 1940), sempre sul fronte opposto lo sniper accreditato del maggior numero di nemici uccisi in combattimento è invece Simo Hàyhà, che con il suo M28/30, versione finlandese modificata del Mosin-Nagant, totalizzò 542 vittorie, di cui 505 confermate. Soprannominato “la Morte bianca”, Simo Hàyhà utilizzava anche la pistola mitragliatrice Suomi KP-3 per il combattimento ravvicinato, con la quale avrebbe ucciso altri 200 soldati dell’Armata Rossa nel corso della battaglia di Kollaa, durante la quale prestava servizio nella 63 Compagnia del 342 Reggimento Cacciatori (Jalkavàkirykmentti 34) della 12a Divisione.